IL FIMO è una delle mie passioni, a questo meraviglioso hobby si è avvicinata prima mia figlia Elèna grazie alla mia amica Gaetana, anche lei bravissima lavoratrice di pasta sintetica, che l'ha introdotta in questo meraviglioso mondo e dal quale sono stata anch'io contagiata. Ecco alcune delle informazioni che occorre sapere se volete anche voi cimentarvi in quest'arte e qualche piccola curiosità sull'origine del fimo...presto in arrivo dei tutorial esplicativi
PASTA SINTETICA
UN PO' DI STORIA
La pasta sintetica conosciuta come fimo ha in realtà origini molto antiche, risalenti agli ultimi decenni del 1800. La sua storia, infatti, è legata a quella dell’attrice tedesca Katharina Simon: lei, infatti, amava confezionare bambole per le sue figlie.
Nonostante
oggi le sue creazioni siano oggetto di culto e si trovino esposte
all’interno di importanti musei, Katharina all’epoca non era
soddisfatta delle sue bambole, perché non riusciva a riprodurne bene
teste e volti e non si sentiva appagata da nessuna soluzione. A
ottenere un risultato più che soddisfacente fu la figlia della
Simon, Sofie Kruse Rehbinder, era la seconda di ben sette fratelli, e
tutti la chiamavano Fifì, altrettanto creativa quanto la madre,che
negli anni ’30 operò qualche esperimento tra impasti usando varie
sostanze fino ad arrivare a ottenere una pasta per mosaici che si
induriva con il calore.
All’epoca
Fifi produsse la pasta solo in una gamma di colori limitata. Il
prodotto venne chiamato: Fifì Mosaik e commercializzò il prodotto
autonomamente fino al ’64, quando un certo Eberhard Faber la
brevettò e iniziò a produrla a livello globale con il nome di Fimo
(deriva dalla contrazione delle parole Fifi
Mosaic FI= Fifì + MO= Mosaik).
Attualmente,
dal 2010, il Fimo è commercializzato dalla Staedtler (quelli che
producono prodotti da cancelleria), gruppo di cui faceva parte, fino
al 2010 appunto, anche la Eberhard Faber.
COMPOSIZIONE
Parliamo
ora un po’ della composizione delle paste, facendo sempre
riferimento per primo al Fimo: è composto principalmente di PVC,
cioè polivinilcloruro, e ftalati, cioè un derivato petrolchimico
che funge da ammorbidente. Questi ftalati, in varie categorie, sono
presenti anche in cose che usiamo tutti i giorni, dallo shampoo allo
smalto per unghie.
Ne
esistono sei di potenzialmente pericolosi, se inalati per
lungo tempo e in quantità importanti.
La vecchia
composizione del
Fimo, quella degli anni 30 per intenderci, conteneva TRACCE di 3 di
questi elementi.
Come
avrete notato ho parlato di VECCHIA COMPOSIZIONE, perché qualche
anno fa, in seguito delle restrizioni delle normative europee in
fatto di sicurezza, per evitare problemi e richiedere ulteriori
permessi, la Eberhard ha riformulato la ricetta del Fimo, che
oltretutto non è registrato come materiale artistico, ma addirittura
come giocattolo
(pertanto
è sottoposto a controlli ancora più severi e sicuri).
Ovviamente
il discorso è stato uguale per tutti gli altri marchi (tranne il
Cernit, che pare non abbia mai avuto ftalati nella sua ricetta) e le
case produttrici di paste sintetiche si sono adattate rinunciando
agli ftalati.
Pare
che gli ftalati non ci siano proprio più o quantomeno siano presenti
in quantità minime (le fonti su questi elementi sono discordanti), e
che la pasta non sia pericolosa da respirare, a meno di una sua
bruciatura, cosa che può avvenire dai 150° C in su.
BUONE
NORME DI SICUREZZA
Quando
lavorate il Fimo non abbiate paura, di per se non è un materiale
velenoso. State solamente attenti a:
- non ingerirlo
- non appoggiarlo sulle ferite (un cerotto in Fimo non è certo l’ideale)
- non bruciarlo
Quest’ultima
è forse la possibilità più remota ma pur sempre possibile in cui
si manifesta la tossicità della sostanza: il fumo è tossico.
Proprio per questo i professionisti del Fimo solitamente hanno un
fornetto elettrico (no microonde!), meglio se ventilato, apposito per
cuocere le loro creazioni: se da un lato consuma meno energia del
forno di casa, dall’altro si evita qualsiasi probabile tossicità
della materia.
Ovviamente
chi utilizza il Fimo in maniera saltuaria può benissimo ricorrere al
forno di casa, seguendo, in questo caso, un’accortezza: coprire la
vostra creazione con un’insalatiera in vetro o pirex che farà da “
campana “, e di scoprire il pezzo fuori dal forno (magari sul
balcone così eventuali fumi tossici si uniscono ai loro compagni che
quotidianamente respiriamo….), evitando così eventuali dispersioni
nel vostro forno. Per i pezzi grossi, invece, dovrete ricorrere al
vostro forno, facendolo arieggiare a lavoro ultimato lasciar passare
almeno due ore da quando si è estratto dal forno il vostro
capolavoro prima di riutilizzarlo per cucinare. E, ovviamente, dopo
averlo areato un bel po’.
temperatura
del forno per non bruciare il fimo
se
il fimo diventa giallo vuol dire che si è bruciato, fai la prova
foglio, inserisci un foglio bianco nel forno e lascialo dentro il
tempo di cottura del fimo.
Estrailo
dal forno e guardalo alla luce, se è bianco vuol dire che la
temperatura è giusta se è giallo abbassa i gradi e riprova finchè
non esce bianco.
Tornando
ai tempi di cottura e alle temperature, esse variano da casa
produttrice a casa produttrice, ma restano sempre comprese tra i 110°
e i 150° per non più di 30 minuti.
Per
quanto riguarda il Fimo: la Faber quando ha cambiato la formulazione,
ha abbassato la temperatura dai vecchi 130°C ai 110°C attuali.
Queste sono formule di sicurezza. Infatti, 110°C è la temperatura
necessaria e sufficiente affinchè il pezzo cuocia; tuttavia, non
brucia, come dicono alcuni, se cuoce a 120 o 130 °C; né tantomeno
se il pezzo sta dentro più a lungo; anzi, questo aiuta a indurire il
pezzo e a renderlo più infrangibile. Attenzione, però, a non
cuocere al di sotto di tale temperatura: ne andrebbe della resistenza
del vostro prodotto alle cadute e al tempo.
PANETTI:
marche, formato, tipi
Oltre
al Fimo, esistono altre paste sintetiche in commercio come il CERNIT,
ToDO Clay, PASTA STUDIO BY SCULPEY, KATO POLYCLAY, PREMO: ognuna
ha le sue caratteristiche ma sono più o meno uguali. Di solito il
fimo è quello che si trova più facilmente in negozi di belle arti,
brico, cartolerie...Il
Fimo è una pasta sintetica modellante e termoindurente.
Per termoindurente, intendiamo tutte quelle materie plastiche/sintetiche che a contatto di forti fonti di calore induriscono.Il fimo si trova in cosiddetti panetti da 56 grammi (ne esistono anche confezioni giganti da 350 grammi). Il costo varia a seconda del punto vendita: si va da 1,80 a 3 euro è possibile acquistarlo anche da internet su diversi siti.
Per termoindurente, intendiamo tutte quelle materie plastiche/sintetiche che a contatto di forti fonti di calore induriscono.Il fimo si trova in cosiddetti panetti da 56 grammi (ne esistono anche confezioni giganti da 350 grammi). Il costo varia a seconda del punto vendita: si va da 1,80 a 3 euro è possibile acquistarlo anche da internet su diversi siti.
Esistono
vari tipi di fimo; per cominciare consiglio vivamente il fimo
soft che
– come dice il nome – si lavora più facilmente rispetto al fimo
classic
perché
è più morbido. Inoltre c'è anche il fimo
effect che,
rispetto agli altri, ha degli effetti particolari come il
brillantinato, forsforescente, metalizzato....e il fimo
liquido (utilizzato
per ottenere effetti particolari, come il trasferimento di immagini).
Il
Fimo inizialmente vi sembrerà troppo duro da modellare a mano, ma
basterà riscaldarlo con le mani per renderlo morbido e facilmente
modellabile.
Avvolgete la pasta non utilizzata in pellicola trasparente e
conservate i panetti in una scatola di latta. Potrete riutilizzarli
anche a distanza di anni senza problemi.
COSA
COMPRARE
Innanzitutto
la prima regola d'oro: come tutti gli hobby, anche la lavorazione del
fimo ha dei costi – dai panetti, agli accessori, passando per i
vari utensili. Alcuni di questi strumenti sicuramente necessari, ma
su altri è bene risparmiare soprattutto se siete alle prime armi.
Perciò evitate di andare subito a comprare tutti gli accessori marca
fimo o simili: non ne vale la pena! Poco sotto troverete tutte le
valide alternative “casalinghe” o quasi ai costossimi strumenti
di marca!
Se
vi state avvicinando all'arte della lavorazione del fimo per la prima
volta, non acquistate subito 200 tipi di panetti diversi! magari
provate e non vi piace (raro... ma può succedere)b. molte tonalità
di colore si possono creare mischiando tra loro due panetti di colori
diversi. A questo proposito esiste una tabella, ma vi consiglio
vivamente di sperimentare e creare voi in prima persona, anche perchè
la tonalità di colore varia in base alla quantità di colore
mischiato (tanto rosso + poco bianco = rosso sbiadito; tanto bianco +
pochissimo rosso= rosa carne, per intenderci).
Diciamo
che come base si può tranquillamente partire da 3/4 panetti:
- bianco
- nero
- rosso
- e un altro colore a vostra scelta
UTENSILI
BASE
Cos'altro
comprare di strettamente necessario? Beh anche qui ci possono essere
variazioni sul tema dettate soprattutto dal budget a vostra
disposizione. Ecco un elenco di prodotti divisi per categorie:
- Strumenti utili per cominciare:
- taglierino (1 euro in qualsiasi ferramenta, negozio di cinesi)
- stuzzicadenti (per fare rifiniture e quant'altro)
- piano su cui lavorare (tovaglietta della colazione, base di plastica...)
- fazzoletti umidi (per pulirvi le mani soprattutto se manipolate un colore scuro e poi passate ad uno più chiaro e per ripulire la superficie dove lavorate)
- mattarello (piccolo, grande, di plastica...come volete) o un pennarellone dalla superficie liscia che potete usare come mattarello
- formine per fare i biscotti (così avete le forme di partenza)
- strumenti da comprare di marca (ahimè)
- vernice all'acqua (se volete lucidare le vostre creazioni... non indispensabile ma sicuramente d'effetto.
pennello per usare vernice (qualunque pennello va bene)
A
seconda delle creazioni che volete ottenere, avrete bisogno di
componenti per
bigiotteria (monachelle
per orecchini, basi per anelli, catenelle, moschettoni per le
chiusure, anellini di collegamento), oppure di altri elementi come
cornici, scatole,
etc.
Non
possiamo dimenticarci il materiale
per i ganci:
fil di ferro
+ pinze (sia a
becco tondo sia a punte larghe per tagliare il filo). Serve
poi anche la colla
(vi
consiglio il super
attack)
per riuscire a fissarli.
Il
fimo crudo può essere colorato con gessetti e ombretti! Una volto
cotto non andrà via!
COSA SI PUÒ CREARE
Col
fimo si può realizzare davvero di tutto: gioielli,
decorazioni, soprammobili, cornici, bomboniere, scatole... Chi più
ne ha più ne metta!
Queste sono alcune delle creazioni mie e di mia figlia Elèna...
Queste sono alcune delle creazioni mie e di mia figlia Elèna...
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