mercoledì 13 novembre 2013

fimo

IL FIMO è una delle mie passioni, a questo meraviglioso hobby si è avvicinata prima mia figlia Elèna grazie alla mia amica Gaetana, anche lei bravissima lavoratrice di pasta sintetica, che l'ha introdotta in questo meraviglioso mondo e dal quale sono stata anch'io contagiata. Ecco alcune delle informazioni che occorre sapere se volete anche voi cimentarvi in quest'arte e qualche piccola curiosità sull'origine del fimo...presto in arrivo dei tutorial esplicativi



PASTA SINTETICA



UN PO' DI STORIA

La pasta sintetica conosciuta come fimo ha in realtà origini molto antiche, risalenti agli ultimi decenni del 1800. La sua storia, infatti, è legata a quella dell’attrice tedesca Katharina Simon: lei, infatti, amava confezionare bambole per le sue figlie.

Nonostante oggi le sue creazioni siano oggetto di culto e si trovino esposte all’interno di importanti musei, Katharina all’epoca non era soddisfatta delle sue bambole, perché non riusciva a riprodurne bene teste e volti e non si sentiva appagata da nessuna soluzione. A ottenere un risultato più che soddisfacente fu la figlia della Simon, Sofie Kruse Rehbinder, era la seconda di ben sette fratelli, e tutti la chiamavano Fifì, altrettanto creativa quanto la madre,che negli anni ’30 operò qualche esperimento tra impasti usando varie sostanze fino ad arrivare a ottenere una pasta per mosaici che si induriva con il calore.
All’epoca Fifi produsse la pasta solo in una gamma di colori limitata. Il prodotto venne chiamato: Fifì Mosaik e commercializzò il prodotto autonomamente fino al ’64, quando un certo Eberhard Faber la brevettò e iniziò a produrla a livello globale con il nome di Fimo (deriva dalla contrazione delle parole Fifi Mosaic FI= Fifì + MO= Mosaik).
Attualmente, dal 2010, il Fimo è commercializzato dalla Staedtler (quelli che producono prodotti da cancelleria), gruppo di cui faceva parte, fino al 2010 appunto, anche la Eberhard Faber.

COMPOSIZIONE

Parliamo ora un po’ della composizione delle paste, facendo sempre riferimento per primo al Fimo: è composto principalmente di PVC, cioè polivinilcloruro, e ftalati, cioè un derivato petrolchimico che funge da ammorbidente. Questi ftalati, in varie categorie, sono presenti anche in cose che usiamo tutti i giorni, dallo shampoo allo smalto per unghie.
Ne esistono sei di potenzialmente pericolosi, se inalati per lungo tempo e in quantità importanti. La vecchia composizione del Fimo, quella degli anni 30 per intenderci, conteneva TRACCE di 3 di questi elementi.
Come avrete notato ho parlato di VECCHIA COMPOSIZIONE, perché qualche anno fa, in seguito delle restrizioni delle normative europee in fatto di sicurezza, per evitare problemi e richiedere ulteriori permessi, la Eberhard ha riformulato la ricetta del Fimo, che oltretutto non è registrato come materiale artistico, ma addirittura come giocattolo (pertanto è sottoposto a controlli ancora più severi e sicuri).
Ovviamente il discorso è stato uguale per tutti gli altri marchi (tranne il Cernit, che pare non abbia mai avuto ftalati nella sua ricetta) e le case produttrici di paste sintetiche si sono adattate rinunciando agli ftalati.
Pare che gli ftalati non ci siano proprio più o quantomeno siano presenti in quantità minime (le fonti su questi elementi sono discordanti), e che la pasta non sia pericolosa da respirare, a meno di una sua bruciatura, cosa che può avvenire dai 150° C in su.

BUONE NORME DI SICUREZZA

Quando lavorate il Fimo non abbiate paura, di per se non è un materiale velenoso. State solamente attenti a:
  • non ingerirlo
  • non appoggiarlo sulle ferite (un cerotto in Fimo non è certo l’ideale)
  • non bruciarlo
Quest’ultima è forse la possibilità più remota ma pur sempre possibile in cui si manifesta la tossicità della sostanza: il fumo è tossico. Proprio per questo i professionisti del Fimo solitamente hanno un fornetto elettrico (no microonde!), meglio se ventilato, apposito per cuocere le loro creazioni: se da un lato consuma meno energia del forno di casa, dall’altro si evita qualsiasi probabile tossicità della materia.
Ovviamente chi utilizza il Fimo in maniera saltuaria può benissimo ricorrere al forno di casa, seguendo, in questo caso, un’accortezza: coprire la vostra creazione con un’insalatiera in vetro o pirex che farà da “ campana “, e di scoprire il pezzo fuori dal forno (magari sul balcone così eventuali fumi tossici si uniscono ai loro compagni che quotidianamente respiriamo….), evitando così eventuali dispersioni nel vostro forno. Per i pezzi grossi, invece, dovrete ricorrere al vostro forno, facendolo arieggiare a lavoro ultimato lasciar passare almeno due ore da quando si è estratto dal forno il vostro capolavoro prima di riutilizzarlo per cucinare. E, ovviamente, dopo averlo areato un bel po’.
temperatura del forno per non bruciare il fimo
se il fimo diventa giallo vuol dire che si è bruciato, fai la prova foglio, inserisci un foglio bianco nel forno e lascialo dentro il tempo di cottura del fimo.
Estrailo dal forno e guardalo alla luce, se è bianco vuol dire che la temperatura è giusta se è giallo abbassa i gradi e riprova finchè non esce bianco.

Tornando ai tempi di cottura e alle temperature, esse variano da casa produttrice a casa produttrice, ma restano sempre comprese tra i 110° e i 150° per non più di 30 minuti.
Per quanto riguarda il Fimo: la Faber quando ha cambiato la formulazione, ha abbassato la temperatura dai vecchi 130°C ai 110°C attuali. Queste sono formule di sicurezza. Infatti, 110°C è la temperatura necessaria e sufficiente affinchè il pezzo cuocia; tuttavia, non brucia, come dicono alcuni, se cuoce a 120 o 130 °C; né tantomeno se il pezzo sta dentro più a lungo; anzi, questo aiuta a indurire il pezzo e a renderlo più infrangibile. Attenzione, però, a non cuocere al di sotto di tale temperatura: ne andrebbe della resistenza del vostro prodotto alle cadute e al tempo.

PANETTI: marche, formato, tipi

Oltre al Fimo, esistono altre paste sintetiche in commercio come il CERNIT, ToDO Clay, PASTA STUDIO BY SCULPEY, KATO POLYCLAY, PREMO: ognuna ha le sue caratteristiche ma sono più o meno uguali. Di solito il fimo è quello che si trova più facilmente in negozi di belle arti, brico, cartolerie...Il Fimo è una pasta sintetica modellante e termoindurente.
Per termoindurente, intendiamo tutte quelle materie plastiche/sintetiche che a contatto di forti fonti di calore induriscono.
Il fimo si trova in cosiddetti panetti da 56 grammi (ne esistono anche confezioni giganti da 350 grammi). Il costo varia a seconda del punto vendita: si va da 1,80 a 3 euro è possibile acquistarlo anche da internet su diversi siti.
Esistono vari tipi di fimo; per cominciare consiglio vivamente il fimo soft che – come dice il nome – si lavora più facilmente rispetto al fimo classic perché è più morbido. Inoltre c'è anche il fimo effect che, rispetto agli altri, ha degli effetti particolari come il brillantinato, forsforescente, metalizzato....e il fimo liquido (utilizzato per ottenere effetti particolari, come il trasferimento di immagini).
Il Fimo inizialmente vi sembrerà troppo duro da modellare a mano, ma basterà riscaldarlo con le mani per renderlo morbido e facilmente modellabile. Avvolgete la pasta non utilizzata in pellicola trasparente e conservate i panetti in una scatola di latta. Potrete riutilizzarli anche a distanza di anni senza problemi.
COSA COMPRARE
Innanzitutto la prima regola d'oro: come tutti gli hobby, anche la lavorazione del fimo ha dei costi – dai panetti, agli accessori, passando per i vari utensili. Alcuni di questi strumenti sicuramente necessari, ma su altri è bene risparmiare soprattutto se siete alle prime armi. Perciò evitate di andare subito a comprare tutti gli accessori marca fimo o simili: non ne vale la pena! Poco sotto troverete tutte le valide alternative “casalinghe” o quasi ai costossimi strumenti di marca!
Se vi state avvicinando all'arte della lavorazione del fimo per la prima volta, non acquistate subito 200 tipi di panetti diversi! magari provate e non vi piace (raro... ma può succedere)b. molte tonalità di colore si possono creare mischiando tra loro due panetti di colori diversi. A questo proposito esiste una tabella, ma vi consiglio vivamente di sperimentare e creare voi in prima persona, anche perchè la tonalità di colore varia in base alla quantità di colore mischiato (tanto rosso + poco bianco = rosso sbiadito; tanto bianco + pochissimo rosso= rosa carne, per intenderci).
Diciamo che come base si può tranquillamente partire da 3/4 panetti:
  • bianco
  • nero
  • rosso
  • e un altro colore a vostra scelta

UTENSILI BASE
Cos'altro comprare di strettamente necessario? Beh anche qui ci possono essere variazioni sul tema dettate soprattutto dal budget a vostra disposizione. Ecco un elenco di prodotti divisi per categorie:
  • Strumenti utili per cominciare:
  • taglierino (1 euro in qualsiasi ferramenta, negozio di cinesi)
  • stuzzicadenti (per fare rifiniture e quant'altro)
  • piano su cui lavorare (tovaglietta della colazione, base di plastica...)
  • fazzoletti umidi (per pulirvi le mani soprattutto se manipolate un colore scuro e poi passate ad uno più chiaro e per ripulire la superficie dove lavorate)
  • mattarello (piccolo, grande, di plastica...come volete) o un pennarellone dalla superficie liscia che potete usare come mattarello
  • formine per fare i biscotti (così avete le forme di partenza)
  • strumenti da comprare di marca (ahimè)
  • vernice all'acqua (se volete lucidare le vostre creazioni... non indispensabile ma sicuramente d'effetto.
  • pennello per usare vernice (qualunque pennello va bene)

A seconda delle creazioni che volete ottenere, avrete bisogno di componenti per bigiotteria (monachelle per orecchini, basi per anelli, catenelle, moschettoni per le chiusure, anellini di collegamento), oppure di altri elementi come cornici, scatole, etc.
    Non possiamo dimenticarci il materiale per i ganci: fil di ferro + pinze (sia a becco tondo sia a punte larghe per tagliare il filo). Serve poi anche la colla (vi consiglio il super attack) per riuscire a fissarli.
Il fimo crudo può essere colorato con gessetti e ombretti! Una volto cotto non andrà via!

COSA SI PUÒ CREARE

Col fimo si può realizzare davvero di tutto: gioielli, decorazioni, soprammobili, cornici, bomboniere, scatole... Chi più ne ha più ne metta!

Queste sono alcune delle creazioni mie e di mia figlia Elèna...






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